Due pittrici greche nel De mulieribus claris (I): Tamari (it)

Autores/as

  • Francisco José Rodríguez Mesa Universidad de Córdoba

DOI:

https://doi.org/10.12795/futhark.2018.i13.06

Palabras clave:

Boccaccio; De mulieribus claris; donne nel Medioevo; letteratura esemplare femminile; artiste nel Medioevo.

Resumen

Fra le centosei biografie muliebri che compongono il De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio si annovera un certo gruppo di donne che spiccarono per la loro saggezza o per il loro virtuosismo in diverse arti. All’interno di questa categoria, il certaldese narra brevemente il talento di due pittrici che vissero nella Grecia dell’Antichità: Tamari, figlia di Micone (capitolo LVI), e Irene, figlia di Cratino (LIX). Il presente articolo – primo di due studi che prenderanno in analisi le due vite suddette – studia le particolarità del capitolo dedicato a Tamari (LVI) analizzando le fonti utilizzate dall’autore e la struttura della vita, che viene paragonata agli altri modelli presenti nella silloge, sia per quanto riguarda l’estensione, sia rispetto ai motivi per i quali eccelse la protagonista.

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Publicado

2018-10-10

Cómo citar

Francisco José Rodríguez Mesa. (2018). Due pittrici greche nel De mulieribus claris (I): Tamari (it). Futhark. Revista De Investigación Y Cultura, (13). https://doi.org/10.12795/futhark.2018.i13.06

Número

Sección

Artículos